축일:5월29일
성 시지니오와 성 마르띠리오,성 알렉산델 순교자
San Sisinnio, San Martirio, Sant’ Alessandro Protomartire trentino
St. sisinius, St. martyrius, St.alexander. 397년
테오도시우스 황제 치하에서 밀라노에 거주하던 많은 이방인들 가운데
까파도치아 태생들인 시지니오 그리고 마르띠리오와 알렉산델 형제들이 가장 유명하였다.
알렉산델은 ’인간의 옹호자’란 뜻이다.
성 암브로시오는 그들을 트렌트의 주교, 성 비질리오에게 추천하여 설교 일을 맡기게 하였다.
시지니오는 부제로 그리고 마르띠리오 형제는 독서자로 선임되어,
이들 세 사람이 신자들이 별로 없던 알프스 건너편을 두루 다니며 복음을 선포하였다.
그들의 전교 여행은 많은 성과를 내게 되어, 성당을 짓기까지 하였으나,
선교사들의 성공을 달갑잖게 여기던 주민들이 새로 영세한 신자들을 위협하고, 그들을 몽둥이로 때려, 시니지오는 즉사하고 말았다.
마르띠리오는 정원으로 피신하였으나, 곧 발각되어 그 다음날 처형되었고, 알렉산델 역시 처참한 죽음을 당하였다.
(성바오로수도회홈에서)
*성 암브로시오 주교 학자 축일:12월7일.게시판1509번.
*성 비질리오 주교 순교자 축일:6월26일.
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축일:6월26일
성 비질리오 주교 순교자
San Vigilio Vescovo e martire
St. Vigilius
Trento, secolo IV - Trento, anno 400 o 405
Vigilio = vigilante, dal latino = supervising, from the Latin
트렌띠노의 주요 수호성인이 성 비질리오이다.
로마귀족인 그는 트랜띠노에서 태어났고, 아테네에서 교육을 받았다.
그후 385년에 트랜띠노의 주교가 되었는데, 밀라노 대주교이던 성 암브로시오에게 보낸 그의 편지가 남아 있다.
이 편지에는 그가 이방인들에게 복음을 전하는데 당한 여러가지 어려움을 적었고, 또 순례에 관한 의견도 나온다.
또 성 시지니오와 성 마르띠리오 그리고 성 알렉산델의 순교록을 적었다.
그는 렌데나 계곡으로 선교하던중, 사투른 신상을 파괴하여 돌을 맞고 순교하였다.
(성바오로수도회홈에서)
♬10.Canto Gregoriano-Puer Natus In Bethlehem
San Sisinnio Protomartire trentino
San Martirio Protomartire trentino
Sant' Alessandro Protomartire trentino
29 maggio
+ Val di Non, Trentino, 29 maggio 397
I tre martiri trentini arrivavano dalla Cappadocia, furono martirizzati in Trentino. Sono Alessandro (ostiario), Sisinnio (diacono) e Martirio (lettore), ancora venerati a Trento. Vissuti nel IV secolo, i tre fanno parte della schiera di evangelizzatori giunti dalle comunità cristiane del Mediterraneo per diffondere il Vangelo in quella penisola che era un ponte naturale verso il continente. L'Italia cristiana deve la sua fede anche a santi come loro: inviati dal vescovo di Milano Ambrogio a quello di Trento Vigilio, furono arsi vivi davanti all'altare del dio Saturno. Le loro reliquie nel '97, a 1600 anni dal martirio, hanno girato le parrocchie della diocesi di Trento. (Avvenire)
Emblema:Palma
E' presente nel Martirologio Romano. In Val di Non nel Trentino, santi martiri Sisinio, diacono, Martirio, lettore, e Alessandro, ostiario: cappadoci di origine, fondarono in questa regione una chiesa e introdussero l’uso dei cantici di lode al Signore, finendo poi uccisi da alcuni pagani che stavano offrendo sacrifici di purificazione.
Santi SISINNIO, MARTIRIO e ALESSANDRO, martiri
Antichissimo è nel Trentino il culto dei primi evangelizzatori e martiri: il diacono Sisinio, il lettore Martirio e suo fratello Alessandro, ostiario. La loro esistenza pare essere storicamente certa: troviamo infatti loro riferimenti nelle lettere di San Vigilio, vescovo di Trento, e negli scritti di Sant’Agostino e di San Massimo di Torino.
Sant’Ambrogio, celebre vescovo milanese, li aveva vivamente raccomandati a Vigilio, che al momento nella sua diocesi aveva scarsità di pastori. Questi incaricò i tre missionari di evangelizzare le Alpi Tirolesi ed in particolare la Val di Non. Naturalmente incontrarono non poche opposizioni alla loro opera, ma nonostante ciò riuscirono a guadagnare non poche persone alla fede in Cristo. Sisinnio in particolare promosse l’edificazione di una chiesa presso Methon (Medol).
E’ facile immaginare come i pagani del luogo fossero sempre più adirati per l’adesione di copiose folle alla dottrina cristiana, sottratte così all’adorazione del dio Saturno. Tentarono allora di convincere i neo-convertiti al cristianesimo a partecipare a cerimonie politeiste, riscontrando però un netto rifiuto. Sisinio Martirio ed Alessandro, ritenuti responsabili dell’imbonimento della popolazione locale, furono assaliti nella loro chiesa e malmenati violentemente. Il primo morì subito dopo l’aggressione, mentre i due fratelli vennero arsi insieme dinnanzi all’altare del dio Saturno, usando a tal fine i legni della loro stessa chiesa distrutta. Era il 29 maggio 397 e la tradizione popolare ritiene quale scena del martirio la chiesa di San Zeno in Val di Non.
Le loro ceneri furono traslate a Trento per volontà dei fedeli, mentre sul luogo del martirio venne eretta una chiesa in memoria. Nel 1997, nel 1600° anniversario della loro morte, le loro reliquie hanno visitato in pellegrinaggio tutte le parrocchie del Trentino. Oggi il quadro che li raffigura, abitualmente custodito nel museo Diocesano, è esposto nella piccola abside della cattedrale di Trento.
Autore: Fabio Arduino
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Aggiunto il 23-May-2007
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San Martirio Protomartire trentino
26 giugno
Trento, secolo IV - Trento, anno 400 o 405
È un trentino di origine romana, vissuto tra la fine del IV e l'inizio del V secolo, terzo vescovo di Trento. Su suggerimento di Ambrogio, vescovo di Milano, Vigilio affida a tre presbiteri cappadoci - Sisinnio, Martirio e Alessandro - l'evangelizzazione dell'Anaunia, oggi Val di Non. I tre, che aveva personalmente formato, verranno poi martirizzati. Vigilio invia le reliquie dei tre a Costantinopoli e a Milano, dove vengono accolte rispettivamente da Giovanni Crisostomo e Simpliciano. Un'antica tradizione racconta che il martirio del vescovo, patrono di Trento, si sia consumato a colpi di zoccolo in Val Rendena. (Avvenire)
Patronato:Trento
Etimologia:Vigilio = vigilante, dal latino
Emblema:Bastone pastorale, Palma, Zoccolo
E' presente nel Martirologio Romano. A Trento, san Vigilio, vescovo, che, ricevute da sant’Ambrogio di Milano le insegne del suo mandato e una istruzione pastorale, si adoperò per consolidare nel suo territorio l’opera di evangelizzazione ed estirpare a fondo i residui di idolatria; si tramanda poi che abbia subito il martirio per la fede in Cristo, colpito a morte da rozzi pagani.
E’ un trentino, ma di origine romana, e nei documenti lo troviamo già vescovo di Trento. Ha avuto l’incarico da Ambrogio, vescovo di Milano, che all’epoca ha autorità su tutta l’Italia del Nord: al momento della sua nomina (nell’ultimo decennio del IV secolo) il Papa è Siricio, energico sostenitore del primato romano su tutta la comunità cristiana. (In quell’epoca, infatti, scrivendo al vescovo di Tarragona in Spagna, afferma deciso: "L’apostolo Pietro in persona sopravvive nel vescovo di Roma"). Però lascia che Ambrogio sovrintenda al NordItalia, dove la struttura cristiana è tutt’altro che consolidata. Vigilio, per esempio, è solo il terzo vescovo di Trento; e parti importanti del suo territorio non sono ancora evangelizzate. Gli manca il personale adatto, cosicché deve rivolgersi appunto ad Ambrogio per avere validi missionari. Ambrogio glieli trova e glieli manda. Sono orientali, della Cappadocia (regione dell’attuale Turchia), ossia di un’area che sta dando all’intera Chiesa apostoli e maestri. Così arrivano nel Trentino questi tre orientali: Sisinnio, Martirio e Alessandro suo fratello.
Il vescovo Vigilio affida loro la predicazione nell’Anaunia, ossia nella Val di Non. E certo li prepara al difficile compito secondo il suo personale stile di pastore, arricchito dalla conoscenza delle popolazioni da raggiungere. Non vuole farne dei travolgenti conquistatori, ma piuttosto dei veicoli della Parola con l’intera loro vita, attraverso l’esempio, l’amicizia e la carità senza distinzioni. E’ molto efficace la loro parola, perché i tre sono i soccorritori di tutti, gli amici di tutti, e accolgono tutti nella casa che si sono costruiti con le loro mani. Dopo dieci anni di annuncio attraverso l’esempio, ecco però una tragica crisi: una lite a Sanzeno, tra seguaci dei vecchi culti e un cristiano che rifiuta di venerare Saturno, scatena una parte degli abitanti contro i tre missionari, percossi a morte e poi bruciati.
Accorre Vigilio a raccogliere quanto rimane di loro; tuttavia, anche di fronte alla tragedia, il suo stile non muta. Onorati i martiri, egli si oppone risolutamente al castigo dei colpevoli: li perdona e poi chiede di persona la grazia per essi all’imperatore Onorio (che all’epoca è un ragazzo: in suo nome governa il generale Stilicone). Il gesto riassume tutta la linea pastorale del vescovo Vigilio: "Vincere soccombendo", come scrive in una lettera. Egli manda poi reliquie dei tre evangelizzatori a Costantinopoli, dove le accoglie san Giovanni Crisostomo; e a Milano, dove a riceverle c’è san Simpliciano, successore di Ambrogio. Nel XX secolo, Milano donerà parte di quei resti alla chiesa di Sanzeno. Non sappiamo come sia morto Vigilio: un tardo racconto, che parla di martirio, non convince gli studiosi. Una leggenda del suo martirio dice che venne ucciso a zoccolate in Val Rendena; altre versioni dicono che la sua lapidazione prese il via da una zoccolata datagli da una donna.
I suoi resti sono custoditi nella cattedrale di Trento.
Autore: Domenico Agasso
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Aggiunto il 1-Feb-2001
VIGILIUS of Trent
Also known as
Vigilio di Trento
Memorial
26 June
Profile
Roman patrician, son of Theodosius and Maxentia. Brother of Saint Claudian and Saint Magorian. Studied at Athens, Greece where he developed a reputation for learning and sanctity. Friend of Saint John Chrysostom. Settled in the region of Trent, Italy in 380. Chosen bishop of Trent by the faithful of the area. Worked to help the poor, and opposed usury. Friend of Saint Ambrose of Milan. Nearly ended paganism in his diocese, and worked to bring Arians back to orthodox Christianity. Missionary to the areas surrounding his diocese, founding 30 parishes. Worked with Saint Sisinnius, Saint Martyrius and Saint Alexander about whom he wrote De Martyrio SS. Sisinnii, Martyrii et Alexandri. Killed when he overturned a statue of Saturn in the one the few remaining enclaves. Pope Benedict XIV called Vigilius the first martyr canonized by a pope.
Born
c.353
Died
stoned to death on 26 June 405 near Lake Garda in the Val di Rendena; buried in Trent
Canonized
unknown
Patronage
Trent, Italy; Tyrol, Italy
Representation
bishop holding a shoe