축일:5월7일
성녀 로사 베네리니 동정
St.Rose Venerini
Santa Rosa Venerini
Born:9 February 1656 at Viterbo, Italy
Died:7 May 1728 at Rome, Italy
Beatified:4 May 1952 by Pope Pius XII
Canonized:15 October 2006 by Pope Benedict XVI
Fondatrice delle Maestre Pie.
Etimologia:Rosa = dal nome del fiore
비떼르보 태생인 로사는 그곳의 의사이던 고드프리 베네리니의 딸이다.
자신에게 사랑을 고백하던 한 젊은이가 죽은 후에 그녀는 수도원에 들어갔으나,
이번에는 부친을 잃음으로써 어머니를 위로하기 위하여 집으로 돌아왔다.
로사는 주위의 처녀와 부인들을 모으고 저녁마다 로사리오를 가르치는 등 종교 교육에 헌신적이었다.
그녀는 예수회원인 이냐시오 마르띠넬리 신부의 지도를 받고 있었는데,
그 사제는 그녀가 "세속 안에서의" 교사가 되는 것이 주님의 뜻으로 알아듣고 그렇게 인도한 것이다.
1685년, 그녀는 두 사람의 지원자와 함께 비떼르보에 여학교를 개설하였다.
이리하여 그녀의 명성은 퍼져나갔고, 급기야는 카르디날 바르바리고의 초청과 큰 도움으로
몬떼피아스꼬네 교구 내에 교사 훈련원을 세우게 되었다.
여기서 루치아 필립피니(Saint LUCIA FILIPPINI,축일:3월25일)를 만나 "자비로운 교사회"를 공동으로 창립하게 된 것이다.
이들은 "베네리니 수녀"들로 알려져 있다.
(성바오로수도회홈에서)
축일:3월25일
성녀 루치아 필립피니 동정
St.LUCIA FILIPPINI
Santa Lucia Filippini Vergine
Born:13 January 1672 at Corneto, Tuscany, Italy
Died:25 March 1732 of cancer at Montefiascone, Italy; buried at the Cathedral of Montefiascone
Canonized:22 June 1930 by Pope Pius XI
Foundress of the Religious Teachers Filippini
그녀는 투스카니의 따르귀니아 태생으로 어린 나이에 고아원에서 자랐다.
그러나 놀라운 신심이 뛰어난 은혜를 많이 받고 성장하였으므로
그 교구의 주교이신 마르깐토니오 추기경의 주목을 받고 몬떼피아스꼬네로 초청받았다.
이곳의 수도자의 지도아래 훈련 교사들의 교육기관이었다.
루치아는 열과 성의를 다하여 일하던 중에,
비떼르보에서 이와 비슷한 기관을 성공적으로 운영하던 로사 베네리니(축일:5월7일)를 만났다.
루치아는 애덕, 단정함, 영적인 일에 대한 확신, 용기
그리고 풍부한 상식 등이 크게 돋보였고 또 많은 사람들의 마음을 사로잡았다.
사업은 크게 번창해졌다.
교황 끌레멘스 11세의 강력한 희망에 따라, 새로운 교육 센타를 세워야 할 입장이어서, 그녀는 로마로 왔다.
여기서 그녀는 "신심깊은 교사"회(Instituti Magistrarum Piarum)의 첫번째 학교를 세웠다.
이때부터 그녀는 "거룩한 교사"로 알려졌고, 로사 베네리니처럼 놀라운 설교 능력을 갖게 되었다.
그러나 불행하게도 건강을 유지하지 못하여 병을 않다가 운명하였다.
(성바오로수도회홈에서)
♬Ave Maria-Gounod-Mera
update 2007.5.6.
Santa Rosa Venerini
7 maggio
Viterbo, 9 febbraio 1656 - Roma, 7 maggio 1728
Fondatrice delle Maestre Pie.
Etimologia:Rosa = dal nome del fiore
E' presente nel Martirologio Romano. A Roma, beata Rosa Venerini, vergine di Viterbo, che insieme alle Maestre Pie aprì le prime scuole in Italia per l’istruzione della gioventù femminile.
Rosa Venerini nacque a Viterbo, il 9 febbraio 1656. Il padre, Goffredo, originario di Castelleone di Suasa (Ancona), dopo aver conseguito la laurea in medicina a Roma, si trasferì a Viterbo ed esercitò brillantemente la professione di medico nell’Ospedale Grande. Dal suo matrimonio con Marzia Zampichetti, di antica famiglia viterbese, nacquero quattro figli: Domenico, Maria Maddalena, Rosa, Orazio.
Rosa fu dotata dalla natura di intelligenza e di sensibilità umana non comuni. L’educazione ricevuta in famiglia le permise di sviluppare i numerosi talenti di mente e di cuore e di formarsi a saldi principi cristiani. All’età di sette anni, secondo il suo primo biografo, Padre Girolamo Andreucci S.I. fece voto di consacrare a Dio la sua vita. Durante la prima giovinezza, visse il conflitto tra le attrattive del mondo e la promessa fatta a Dio. Superò la crisi con la preghiera fiduciosa e la mortificazione.
A 20 anni, Rosa si interrogava sul proprio futuro. La donna dei suoi tempi poteva scegliere solo due orientamenti di vita: il matrimonio o la clausura. Rosa stimava l’una e l’altra via, ma si sentiva chiamata a realizzare un altro progetto a vantaggio della Chiesa e della società del suo tempo. Spinta da istanze interiori profetiche, impiegò molto tempo, nella sofferenza e nella ricerca, prima di giungere ad una soluzione del tutto innovativa.
Nell’autunno del 1676, d’intesa con suo padre, Rosa entrò in educazione nel monastero domenicano di Santa Caterina a Viterbo con la prospettiva di realizzare il suo voto. Accanto alla zia Anna Cecilia imparò ad ascoltare Dio nel silenzio e nella meditazione. Rimase nel monastero pochi mesi perché la morte prematura del padre la costrinse a tornare accanto alla mamma sofferente. Negli anni immediatamente successivi Rosa dovette farsi carico di avvenimenti gravi per la sua famiglia: a soli 27 anni di età morì il fratello Domenico e, pochi mesi dopo, lo seguì la madre che non resse al dolore. Nel frattempo Maria Maddalena si era sposata.
Rimanevano in casa soltanto Orazio e Rosa che aveva ormai 24 anni. Spinta dal desiderio di fare qualcosa di grande per Dio, nel maggio del 1684, Rosa iniziò a radunare nella propria abitazione le fanciulle e le donne del vicinato per la recita del Rosario. Il modo di pregare delle giovani e delle mamme, ma soprattutto i dialoghi che precedevano o seguivano la preghiera aprirono la mente e il cuore di Rosa sulla triste realtà: la donna del popolo era schiava della povertà culturale, morale e spirituale. Capì allora che il Signore la chiamava ad una missione più alta che, gradualmente, individuò nell’urgenza di dedicarsi all’istruzione e alla formazione cristiana delle giovani, non con incontri sporadici, ma con una scuola intesa nel senso vero e proprio della parola.
Il 30 agosto 1685, con l’approvazione del Vescovo di Viterbo, Card. Urbano Sacchetti e la collaborazione di due Compagne, Gerolama Coluzzelli e Porzia Bacci, Rosa lasciò la casa paterna per dare inizio alla sua prima scuola, progettata secondo un disegno originale che aveva maturato nella preghiera e nella ricerca della volontà di Dio. Il primo obiettivo era quello di dare alle fanciulle del popolo una completa formazione cristiana e prepararle alla vita civile. Senza grandi pretese, Rosa aveva aperto la prima « Scuola pubblica femminile in Italia ». Le origini erano umili, ma la portata era profetica: la promozione umana e l’elevazione spirituale della donna erano una realtà che non avrebbe tardato ad avere il riconoscimento delle Autorità religiose e civili.
L’espansione dell’Opera
Gli inizi non furono facili. Le tre maestre dovettero affrontare le resistenze del clero che si vedeva privato dell’ufficio esclusivo di insegnare il catechismo. Ma la diffidenza più cruda veniva dai benpensanti che erano scandalizzati dall’audacia di questa donna dell’alta borghesia viterbese che prendeva a cuore l’educazione delle fanciulle di basso rango. Rosa affrontò tutto per amore di Dio e con la forza che le era propria e continuò nel cammino che aveva intrapreso, ormai certa di essere nel vero progetto di Dio.
I frutti le diedero ragione: gli stessi parroci si resero conto del risanamento morale che l’opera educativa generava tra le fanciulle e le mamme. La validità dell’iniziativa fu riconosciuta e la fama oltrepassò i confini della Diocesi. Il Cardinale Marco Antonio Barbarigo, Vescovo di Montefiascone, capì la genialità del progetto viterbese e chiamò la Santa nella sua Diocesi. La Fondatrice, sempre pronta a sacrificarsi per la gloria di Dio, rispose all’invito: dal 1692 al 1694 aprì una decina di scuole a Montefiascone e nei paesi intorno al lago di Bolsena. Il Cardinale forniva i mezzi materiali e Rosa coscientizzava le famiglie, preparava le maestre e organizzava la scuola. Quando dovette tornare a Viterbo per attendere al consolidamento della sua prima opera, Rosa affidò le scuole e le maestre alla direzione di una giovane, Santa Lucia Filippini, di cui aveva intravisto le particolari doti di mente, di cuore e di spirito.
Dopo le aperture di Viterbo e di Montefiascone, altre scuole vennero istituite nel Lazio. Rosa raggiunse Roma nel 1706, ma la prima esperienza romana fu per lei un vero fallimento che la segnò profondamente e la costrinse ad aspettare sei lunghi anni prima di riavere la fiducia delle Autorità. L’8 dicembre del 1713, con l’aiuto dell’Abate Degli Atti, grande amico della famiglia Venerini, Rosa poté aprire una sua scuola al centro di Roma, alle pendici del Campidoglio. Il 24 ottobre 1716 ricevette la visita del Papa Clemente XI che, accompagnato da otto Cardinali, volle assistere alle lezioni. Meravigliato e compiaciuto, alla fine della mattinata, si rivolse alla Fondatrice con queste parole: « Signora, Rosa, voi fate quello che Noi non possiamo fare, Noi molto vi ringraziamo perché con queste scuole santificherete Roma». Da quel momento, Governatori e Cardinali chiesero le scuole per le loro terre. L’impegno della Fondatrice diventò intenso, fatto di peregrinazioni e di fatiche per la formazione delle nuove comunità, intessuto di gioie e di sacrifici. Dove sorgeva una nuova scuola, in breve si notava un risanamento morale della gioventù.
Rosa Venerini morì santamente nella Casa di San Marco in Roma, la sera del 7 maggio 1728. Aveva aperto più di 40 scuole. Le sue spoglie vennero tumulate nella vicina Chiesa del Gesù, da lei tanto amata. Nel 1952, in occasione della Beatificazione, furono trasferite nella cappella della Casa Generalizia, a Roma.
La spiritualità
In tutta la sua vita, Rosa si è mossa dentro l’oceano della Volontà di Dio. Diceva: «Mi sento così inchiodata nella volontà di Dio che non mi importa né morte, né vita, voglio quanto Egli vuole, voglio servirLo quanto a Lui piace e niente più ». Dopo i primi contatti con i Padri Domenicani del Santuario della Madonnna della Quercia, nei pressi di Viterbo, seguì definitivamente la spiritualità austera ed equilibrata di Sant’Ignazio di Lojola per la direzione dei Gesuiti, specie del Padre Ignazio Martinelli. Le crisi dell’adolescenza, le perplessità della giovinezza, la ricerca della nuova via, l’istituzione delle scuole e delle comunità, i rapporti con la Chiesa e con il mondo: tutto era orientato al Divino Volere. La preghiera era il respiro della sua giornata.
Rosa non imponeva a se stessa e alle sue Figlie lunghe orazioni, ma raccomandava che la vita delle maestre, nell’esercizio del prezioso ministero educativo, fosse un continuo parlare con Dio, di Dio e per Dio. L’intima comunione con il Signore era alimentata dall’orazione mentale che la Santa considerava «nutrimento essenziale dell’anima ». Nella meditazione, Rosa ascoltava il Maestro che insegna lungo le strade della Palestina e in modo particolare dall’alto della Croce.
Con lo sguardo rivolto al Crocifisso, Rosa sentiva sempre più forte in lei la passione per la salvezza delle anime. Per questo celebrava e viveva ogni giorno l’Eucaristia in modo mistico: nella sua immaginazione, la Santa vedeva il mondo come un grande cerchio; lei si poneva al centro e contemplava Gesù, vittima immacolata, che da ogni parte della terra offriva se stesso al Padre attraverso il Sacrificio Eucaristico. Chiamava questo modo di elevarsi a Dio Cerchio Massimo. Con preghiera incessante, partecipava spiritualmente a tutte le Messe che si celebravano in ogni parte della terra; univa con amore i dolori, le fatiche, le gioie della propria vita alle sofferenze di Gesù Cristo, preoccupandosi che il Suo Preziosissimo Sangue non fosse versato invano.
Il carisma
Possiamo sintetizzare il carisma di Rosa Venerini in poche parole. Visse consumata da due grandi passioni: la passione per Dio e la passione per la salvezza delle anime. Quando capì che le fanciulle e le donne del suo tempo avevano bisogno di essere educate ed istruite sulle verità della fede e della morale, non risparmiò tempo, fatiche, lotte, difficoltà di ogni genere pur di rispondere alla chiamata di Dio. Era consapevole che l’annuncio della Buona Novella poteva essere accolto se le persone venivano prima liberate dalle tenebre dell’ignoranza e dell’errore. Inoltre aveva intuito che la formazione professionale poteva consentire alla donna una promozione umana ed una affermazione nella società. Questo progetto richiedeva una comunità educante e, senza pretese, Rosa, con grande anticipo sulla storia, offrì alla Chiesa lo stile della Comunità Religiosa Apostolica.
Rosa non esercitò la sua missione educativa solo nella scuola, ma colse ogni occasione per annunciare l’amore di Dio: confortava e curava gli ammalati, rianimava gli sfiduciati, consolava gli afflitti, richiamava i peccatori a vita nuova, esortava alla fedeltà le anime consacrate non osservanti, soccorreva i poveri, liberava da ogni forma di schiavitù morale. Educare per salvare è diventato il motto che sospinge le Maestre Pie Venerini a continuare l’Opera del Signore voluta dalla loro Fondatrice e ad irradiare nel mondo il carisma della Santa Madre: liberare dall’ignoranza e dal male perché sia visibile il progetto di Dio di cui ogni persona è portatrice.
È questa la magnifica eredità che Rosa Venerini ha lasciato alle sue Figlie. Ovunque, in Italia come in altri Paesi, le Maestre Pie Venerini cercano di vivere e di trasmettere l’ansia apostolica della loro Madre privilegiando i più poveri. La Congregazione, dopo aver dato il suo contributo a favore degli Italiani emigrati negli Stati Uniti, fin dal 1909, e in Svizzera dal 1971 al 1985, ha esteso la sua attività apostolica in altri Paesi: in India, in Brasile, in Camerun, in Romania, in Albania, in Cile, in Venezuela e in Nigeria.
Santa Rosa Venerini è stata canonizzata dal papa Benedetto XVI il 15 ottobre 2006, a Roma in Piazza san Pietro.
Fonte:
www.korazym.org
_______________________
Aggiunto il 4-Sep-2006
Letto da 3005 persone
Rose Venerini
Memorial
7 May
Profile
Daughter of Godfrey Venerini, physician in Viterbo. Following the death of her fiance, she entered a convent; following the death of her father, she returned home to care for her mother.
She invited neighborhood women to pray the rosary in her home, and formed a sort of sodality. As these friends had little religious education, she began to teach them. Jesuit Father Ignatius Martinelli, her spiritual director, convinced her that she was called to be a teacher instead of a contemplative nun.
With two friends, she opened a free pre-school for girls in 1685, which was well received. In 1692, Cardinal Barbarigo asked her to oversee training of teachers and the administration of schools in his diocese of Montefiascone. She organized schools in many parts of Italy, including Rome, and by the time of her death there were 40 schools under her direction. Friend and co-worker with Saint Lucia Filippini.
Rose often met opposition, some fierce, and some actually violent - her teachers were shot at with bows, and their houses burned. She was never deterred, teaching, and finding people who were willing to face the danger in order to do good. The sodality, or group of women she had invited to prayer, were ultimately given the rank of a religious congregation. Today, the so-called Venerini Sisters work with Italian immigrants in the United States and elsewhere.
Born
9 February 1656 at Viterbo, Italy
Died
7 May 1728 at Rome, Italy
Beatified
4 May 1952 by Pope Pius XII
Canonized
15 October 2006 by Pope Benedict XVI
Readings
Saint Rose Venerini is another example of a faithful disciple of Christ, ready to give up all in order to do the will of God. She loved to say: "I find myself so bound to the divine will that neither death nor life is important: I want to live as he wishes and I want to serve him as he likes, and nothing more" (Biografia Andreucci, p. 515). From here, from this surrender to God, sprang the long-admired work that she courageously developed in favor of the spiritual elevation and authentic emancipation of the young women of her time. Saint Rose did not content herself with providing the girls an adequate education, but she was concerned with assuring their complete formation, with sound references to the Church's doctrinal teaching. Her own apostolic style continues to characterize the life of the Congregation of the Religious Teachers Venerini which she founded. And how timely and important for today's society is this service, which puts them in the field of education and especially of the formation of women.
- Pope Benedict XVI, from the canonization homily of Saint Rose
ROSE VENERINI
Memorial
7 May
Profile
Daughter of Godfrey Venerini, physician in Viterbo. Following the death of her fiance, she entered a convent; following the death of her father, she returned home to care for her mother.
She invited neighborhood women to pray the rosary in her home, and formed a sort of sodality. As these friends had little religious education, she began to teach them. Jesuit Father Ignatius Martinelli, her spiritual director, convinced her that she was called to be a teacher instead of a contemplative nun.
With two friends, she opened a free pre-school for girls in 1685, which was well received. In 1692, Cardinal Barbarigo asked her to oversee training of teachers and the administration of schools in his diocese of Montefiascone. She organized schools in many parts of Italy, including Rome, and by the time of her death there were 40 schools under her direction. Friend and co-worker with Saint Lucia Filippini.
Blessed Rose often met opposition, some fierce, and some actually violent - her teachers were shot at with bows, and their houses burned. Rose was never deterred, teaching, and finding people who were willing to face the danger in order to do good. The sodality, or group of women she had invited to prayer, were ultimately given the rank of a religious congregation. Today, the so-called Venerini Sisters work with Italian immigrants in the United States and elsewhere.
Born
9 February 1656 at Viterbo, Italy
Died
7 May 1728 at Rome, Italy
Beatified
4 May 1952 by Pope Pius XII
Canonized
pending
Beata Rosa Venerini
7 maggio
Viterbo, 9 febbraio 1656 - Roma, 7 maggio 1728
Fondatrice delle Maestre Pie.
Etimologia: Rosa = dal nome del fiore
Quel ragazzo la segue discreto e assiduo per le vie di Viterbo, e in chiesa; passa tante volte davanti a casa sua... E innamorato. Rosa vede, capisce, ed e incerta. Il suo progetto era farsi monaca; adesso, pero... Ma la storia si tronca brutalmente, perche il giovane muore per un male improvviso. Tuttavia nemmeno la vita monastica e adatta a Rosa: lei ne ha fatto la prova per qualche tempo, e ha capito. Non passa di li la sua strada.
Il padre di Rosa e morto nel 1677; nel 1680 muoiono sua madre e il maggiore dei due fratelli. Nella casa pressoche vuota, Rosa occupa i pomeriggi invitando donne e ragazze del vicinato, per il Rosario. Cosi fa due scoperte: la loro ignoranza in tutto, e il dovere suo di combatterla. Ecco che cosa intendeva quel gesuita, padre Ventura Bandinelli, dopo la mancata monacazione: "Il Signore vuole grandi cose da voi". Rosa ha scoperto la strada. E fa i primi passi con due amiche in Viterbo. Vivono in comune (e l’autunno del 1685) e fanno nascere insieme la prima scuola elementare gratuita per bambine. .
Questa e solo la prima battaglia di Rosa Venerini, perche l’iniziativa nasce tra i risentimenti (qualche parroco si ritiene esautorato nell’insegnamento religioso) e l’altezzosa irritazione di qualche casato importante per l’istruzione gratuita, anche civile, estesa ai poveracci. Interviene a difenderla il vescovo di Montefiascone, il veneziano Marc’Antonio Barbarigo, che la chiama nella sua diocesi per fondare altre scuole. E a Montefiascone lei trova al suo fianco una giovane e provvidenziale collaboratrice nativa di Corneto: la futura santa Lucia Filippini. Una che poi volera alto con le sue ali. .
Si espandono le scuole, continuano le prove. Ma dall’interno, anche: dissensi dolorosi, piccole ambizioni, divisioni. Rosa affronta tutto: si sente sulla strada giusta per le “grandi cose” a cui e chiamata. Una strada tutta in salita, con temporanei fallimenti, con permanenti problemi di mezzi... Ma arriva pure il giorno in cui Rosa Venerini si sente dire: "Lei fa quello che non possiamo fare noi". E chi parla e papa Clemente XI Albani, nel 1716, visitando una sua scuola fondata a Roma. E una spinta provvidenziale per lo sviluppo dell’insegnamento e per la vita delle Maestre Pie Venerini (cosi saranno chiamate) che non sono suore, ma praticano vita in comune, ubbidienza e poverta. E sempre insegnano gratuitamente. .
Ma per Rosa arriva poi la sofferenza fisica che dura dal 1724 alla morte. Un secolo dopo giungeranno i riconoscimenti canonici per queste religiose insegnanti, che nel 1941 diventeranno infine una vera congregazione. Nel 1909 si apre a Lawrence (Massachusetts) la loro prima Casa negli Stati Uniti. Nel 1952, papa Pio XII Pacelli proclama beata Rosa Venerini; il suo corpo e ora custodito nella cappella della Casa madre di Roma, in via Giuseppe Gioacchino Belli.
Autore: Domenico Agasso
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LUCIA FILIPPINI
Also known as
Lucy Filippini
Memorial
25 March
Profile
Orphaned when very young. Worked under Blessed Rose Venerini to train schoolmistresses. Founded the Pious Matrons, a group devoted to the education of young girls. Founded several schools throughout Italy. Called to Rome by Pope Clement XI in 1707 to establish the first school there. Victim of a number of illnesses and ailments throughout her life.
Born
13 January 1672 at Corneto, Tuscany, Italy
Died
25 March 1732 of cancer at Montefiascone, Italy; buried at the Cathedral of Montefiascone
Canonized
22 June 1930 by Pope Pius XI
Readings
After she had lost both her parents, Cardinal Marc’Antonio Barbarigo of blessed memory took her into his care. He later availed himself of her services in the founding of schools of Christian doctrine for young girls. Active with the greatest ardor for this foundation and its propagation, she fully realized the importance of this work for the glory of God, the saving of souls, and the Christian education of women.
Her ability and experience made her work flourish and spread to our diocese and to many others. Her endeavors earned her the name of una donna forte--a strong woman. Though she lived wholly for her foundation, she never ceased praying at the feet of the Lord, thus uniting, in admirable fashion, the virtues of Martha and Mary.
To set her up also as a model of invincible patience, God put her to the severest tests. She died on the Feast of the Annunciation, March 25, 1732, at the age of 60, of cancer, in terrible pain, which she endured with supreme patience.
on a parchment found in the grave of Saint Lucia
Santa Lucia Filippini Vergine
26 marzo - Comune
Tarquinia, 13 gennaio 1672 - 25 marzo 1732
E’ la fondatrice dell’Istituto delle Maestre Pie Filippine.
Etimologia: Lucia = luminosa, splendente, dal latino
Emblema: Giglio
Nacque il 13 gennaio 1672 a Tarquinia. I suoi genitori erano di onesta e onorata famiglia; ma la sua vita fu presto segnata dal dolore. I baci e le carezze materne, che si prodigano sempre generosamente attorno a una culla, vennero presto a cessare, poiche, quando Lucia non contava che undici mesi e pochi giorni, veniva strappata alla terra la madre sua nella fresca eta di 27 anni. Pochi anni dopo anche il padre moriva. La nostra Santa da queste perdite cosi dolorose, prese motivo per staccarsi sempre piu dalla terra, stringersi piu fortemente a Dio e darsi all’acquisto delle piu belle virtu. Modesta ugualmente nell’interno che all’esterno, scansava le amicizie delle compagne cattive che avvelenano coi loro vizi le anime innocenti e si guardava dalla vanita.
La bonta, il candore del suo cuore, il pungolo stesso della sventura, la spingevano a cercare la paee e la gioia solo con Dio. Tutto le parlava di Dio: il cielo, il mare, le campagne stesse di Tarquinia.
Ancora in giovane eta fece gran tesoro dell’apostolato catechistico: ed e a questa missione, in un quadro piu grande che la Divina Provvidenza l’ha chiamata.
A 16 anni ebbe il felicissimo incontro con il cardinale Barbarigo e, avuti da lui lumi e consigli, decise di entrare nel monastero di S. Chiara in Montefiascone. Questa fu la palestra dove si formo.
Illuminare le intelligenze e sollevare i cuori, era il suo nobile ideale. Prima nella cerchia ristretta del chiostro poi, con l’aiuto del cardinale Barbarigo, dietro le norme della Beata Rosa Venerini e con la cooperazione di una piissima signora, realizzo il suo piano apostolico, dando origine al benefico e non mai abbastanza lodato ministero educativo delle suore che, dalla loro madre, si denominarono “Maestre Pie Filippine”. Presto venne a mancare Rosa Venerini, e Lucia sola continuo l’opera.
Apri parecchie scuole a Montefiascone, estese gli istituti a Roma e in altri centri d’Italia, e ne costitui parecchi anche all’estero, particolarmente nell’America del Nord, dove tuttora lavorano con grande frutto.
Consunta dalle fatiche, ricca di meriti, spiro dolcemente il 25 marzo del 1732. Il Sommo Pontefice Pio XI nel 1926 l’annovero tra i Beati e, il 22 giugno 1930, l’iscrisse nel catalogo delle Sante Vergini.
Autore: Antonio Galuzzi
ST. LUCY FILIPPINI
(1672-1732)
Foundress of the Religious Teachers Filippini
Lucy Filippini, a native of Corneto-Tarquinia, Italy, became a orphan at the age of seven. Living thereafter with her uncle, she would build little altars in the house, placing flowers and candles before images of the Christ Child and the Blessed Virgin.
Following her First Holy Communion, Lucy became so proficient a student in the Sunday catechism classes of the parish that her pastor asked her to catechize the younger girls. In these instructions, the teenage teacher would express her own special devotion to Christ’s passion with a tenderness that moved her listeners to tears. Her devotion to the passion would remain with her the rest of her life.
Lucy later collaborated with Cardinal Marcantonio Barbarigo in the founding of an institute of Catholic women schoolteachers that later became a religious congregation, the Pontifical Institute of the Religious Teachers Filippini.
In 1858, over 120 years after her death, Lucy’s body was found to be incorrupt. The hyacinths in the coffin were as fresh and fragrant as they were on the day of her burial.
Feast day: March 25