Franciscan Martyrs-LICINIO, Bernardino
1524.Panel.Santa Maria Gloriosa dei Frari, Venice
첫 순교자들:St.Berardus,St.Peter,St.Accursius,St.Adjutus,St.Otto
축일: 1월 16일
성 베라르도 사제와 동료 순교자들, 제 1 회
세라핌적 형제회의 첫 순교자들
Santi Berardo, Otone, Pietro, Accursio e Adiuto Protomartiri dell’Ordine dei Frati Minori
Santi Berardo, Pietro, Accursio, Adiuto e Ottone Protomartiri dell’Ordine Serafico
Sts Berard & Companions - Protomartys of the 1st Order OFM
St.berard and his companions
m. Marrakech (Marocco), 16 gennaio 1220
Canonized: 1481 by Pope Sixtus IV
우리 사부 성프란치스코의 가장 큰 희망 중의 하나는 사라센인들을 개종시키는 것이었다.
1212 년 사부님은 모로코에 선교사로 ”綬?원했으나 병 때문에 목적을 달성하지는 못했다.
1219 년 프란치스코는 비딸리스 형제를 봉사자로 하여 5 명의 젊은 형제들을 파견하였다.
그들은 비딸리스 외에 성 베라르도, 베드로, 아꾸르시오, 아듀또, 오또 등이었다.
비딸리스 형제는 병이 나서 포르투갈에 잔류하고 다섯 형제들은 세빌랴를 거쳐 모로코에 도착하였다.
모로코는 사라센인들의 땅 중에서도 마호멧 교도들의 중심지나 진배없는 곳이었다.
그들은 마호멧의 가르침을 반박하고 예수 그리스도의 교리를 설교하였다.
1220 년 초 투옥되어 심한 박해를 받고 1월16일 순교의 빨마를 얻게 되었다.
이들의 순교로써 형제회는 거룩한 창설자가 살아 계시는 동안에 이미 피의 세례를 받게 되었다.
교황 식스또 4 세는 1481 년 그들의 중재로 일어난 많은 기적들을 인정하고 그들을 시성하였다.
Santi Berardo, Pietro, Accursio, Adiuto e Ottone Protomartiri dell’Ordine Serafico.
아시시의 성 프란치스코는 1219년 총회 동안 6명의 형제들을 한 그룹으로 하여 북아프리카로 선교파견을 하였다.
그들의 이름은 다음과 같다:비딸리스. 베라르도, 베드로, 아꾸르시오, 아듀또, 오또
(Vitale, Berardo, Pietro, Accursio, Adiuto, Ottone)
이 그룹의 책임자였던 Vitale는 스페인에서 병을 얻어 무어인들을 복음화하기 위해 모로코로 가려던 그의 결심을 포기해야만 했다.
나머지 형제들은 Berardo의 지휘 하에 모로코를 향해 여행을 계속하였다.
그들은 먼저 무어인들이 점령하고 있었던 스페인 남부의 Seville로 가서 그리스도를 공적으로 전파하였다.
그들은 처음에 무어인 왕자 앞에 가게 되었는데, 그 왕자는 그들에게 북아프리카로 갈 수 있는 자유를 주었다.
그들은 모로코로 건너가서 Miramolin 왕 앞에서 설교를 하였다.
그 왕은 그들을 그 나라에서 추방하였지만 그들은 결의하여 그리스도교 신앙을 설교하기 위해 다시 모로코로 돌아갔다.
1220년 1월 16일 그들은 혹독한 고문을 당한 후 왕의 손에 의해 참수를 당하였다.
교황 식스토 4세가 1481년 그들을 시성하였다.
이들의 순교사화는 Analecta Franciscana III권 579-596쪽에 나온다.
(그들은 모로코의 마라케쉬로 가서 길거리에서 설교하였다.아라비아말을 아는 사람은 베라르도 혼자 뿐이었다.
처음에 무어인들은 그들이 실성하였다고 판단하여 그냥 내버려 두었으나, 계속하여 그리스도의 복음을
선포하면서 모하멧의 교리를 포기하라고 공개적으로 소리치게 되자, 그들을 사로잡아 몽둥이로 때려 죽였다고 한다.)
7년 후, 1227년에는
성 다니엘과 6명(Angelo, Samuele, Donnolo, Leone, Ugolino, Nicola)의 프란치스꼬 수도자들이 모로코의 체우타에서 순교하였다.
(작은형제회홈에서www.ofm.or.kr)
*성 다니엘과 동료순교자 축일:10월10일.게시판1414번.
http://home.catholic.or.kr/gnbbs/ncbbs.dll/chinchang
성 프란치스코가 직접 그린 폰테 콜롬보 경당의 타우 십자가
♬LA PAIX OUI LA PAIX(Francais)성요한 수도회
Santi Berardo, Otone, Pietro, Accursio e Adiuto Protomartiri dell’Ordine dei Frati Minori
16 gennaio
m. Marrakech (Marocco), 16 gennaio 1220
Berardo, Otone, Pietro, Accursio e Adiuto furono i primi missionari inviati da San Francesco nelle terre dei Saraceni. Giunti nella Spagna, sprezzanti del pericolo, cominciarono a predicare la fede di Cristo nelle Moschee. Condotti dinanzi al Sultano e imprigionati, e poi trasferiti nel Marocco con l’ordine di non predicare più il nome di Cristo, continuarono con estremo coraggio ad annunciare il Vangelo. Per questo furono crudelmente torturati e, infine, decapitati il 16 gennaio 1220 per ordine del principe dei Mori. All’annuncio del glorioso martirio, san Francesco esclamò: “Ora posso dire con sicurezza di avere cinque Frati Minori”. Furono canonizzati dal papa francescano Sisto IV nel 1481.
La Chiesa universale venera il diacono Santo Stefano quale primo martire della cristianità, ma anche le Chiese locali, nonché le congregazioni religiose, hanno da sempre prestato da sempre particolare venerazione ai loro protomartiri. In data odierna è l’Ordine dei Frati Minori a festeggiare quei confratelli che per primi hanno versato il loro sangue a perenne testimonianza della loro fede cristiana: Berardo, Otone, Pietro, Accursio e Adiuto, questi i loro nomi, furono i primi missionari inviati da San Francesco nelle terre dei Saraceni.
Sei anni dopo la sua conversione, fondato l’Ordine dei Frati Minori, San Francesco si sentì acceso dal desiderio di martirio e decise di recarsi in Siria per predicare la fede e la penitenza agli infedeli. La nave su cui viaggiava finì però a causa del vento sulle rive della Dalmazia ed egli fu costretto a ritornare ad Assisi. Il desiderio di ottenere la corona del martirio continuò comunque a pervadere il cuore di Francesco e pensò allora di mettersi in viaggio verso il Marocco per predicare il Vangelo di Cristo al Miramolino, capo dei musulmani, ed ai suoi sudditi. Giuntò in Spagna, fu però costretto nuovamente a fare ritorno alla Porziuncola da un’improvvisa malattia.
Nonostante i due insuccessi subiti, organizzò l’Ordine in province e provvide a mandare missionari in tutte le principali nazioni europee. Nella Pentecoste del 1219 diede inoltre licenza al sacerdote Otone, al suddiacono Berardo ed ai conversi Vitale, Pietro, Accursio, Adiuto, di recarsi a predicare il Vangelo ai saraceni marocchini, mentre egli optò per aggregarsi ai crociati diretti in Palestina, al fine di visitare i luoghi santi e convertire gli infedeli indigeni. Ricevuta la benedizione del fondatore, i sei missionari raggiunsero a piedi la Spagna. Giunti nel regno di Aragona, Vitale, capo della spedizione, si ammalò, ma ciò non impedì agli altri cinque confratelli di proseguire il loro cammino sotto la guida di Berardo. A Coimbra, in Portogallo, la regina Orraca, moglie di Alfonso II, li ricevette in udienza. Si riposarono alcuni giorni nel convento di Alemquer, beneficiando dell’aiuto dell’infanta Sancha, sorella del re, che fornì loro degli abiti civili per facilitare la loro opera di apostolato tra i mussulmani. Così abbigliati, si imbarcarono alla volta della sontuosa città di Siviglia, a quel tempo capitale dei re mori. Non propriamente prudenti, si precipitarono frettolosamente alla principale moschea ed ivi si misero a predicare il Vangelo contro l’islamismo. Furono naturalmente presi per folli e malmenati, ma essi non si scomposero e, recatisi al palazzo del re, chiesero di potergli parlare. Miramolino li ascoltò di malavoglia e, non appena udì qualificare Maometto quale falso profeta, andò su tutte le furie ed ordinò di rinchiuderli in un’oscura prigione. Suo figlio gli fece notare che farli decapitare subito sarebbe stata una sentenza troppo rigirosa, quanto sommaria, ed era dunque preferibile osservare perlomeno qualche formalità. Dopo alcuni giorni il sovrano li fece chiamare davanti al suo tribunale e, avendo saputo che desideravano trasferirsi in Africa, anziché rimandarli in Italia li accontentò imbarcandoli su un vascello pronto a salpare per il Marocco. Compagno di viaggio dei cinque missionari fu l’infante portoghese Don Pietro Fernando, fratello del re, assai desideroso di ammirare la corte di Miramolino. Sin dal loro arrivo nel paese africano, Berardo, conoscitore la lingua locale, prese subito a predicare la fede cristiana dinnanzi al re ed a criticare Maometto ed il Corano, libro sacro dei musulmani. Miramolino li fece allora cacciare dalla città, ordinando inoltre che fossero rimandati nelle terre cristiane. Ma i frati, non appena furono liberati, rientrarono prontamente in città e ripresero a predicare sulla pubblica piazza. Il re infuriato li fece allora gettare in una fossa per farveli perire di fame e di stenti, ma essi, dopo tre settimane di digiuno, ne furono estratti in migliori condizioni rispetto a quando vi erano stati rinchiusi. Lo stesso Miramolino ne restò alquanto meravigliato. Ciò nonostante dispose per una seconda volta che fossero fatti ripartire per la Spagna, ma nuovamente essi riuscirono a fuggire e tornarono a predicare, finché l’infante di Portogallo non li bloccò nella sua residenza sotto sorveglianza, temendo che il loro eccessivo zelo potesse pregiudicare anche i cristiani componenti il suo seguito.
Un giorno Miramolino, per sedare alcuni ribelli, fu costretto a marciare con il suo esercito, richiedendo anche l’aiuto del principe portoghese. Quest’ultimo vi erano però anche i cinque francescani ed un giorno, in cui venne a mancare l’acqua all’esercito, Berardo prese una vanga e scavò una fossa, facendone scaturire un’abbondante sorgente di acqua fresca con innegabile grande meraviglia da parte dei mori. Continuando però a predicare malgrado la proibizione del re, furono nuovamente fatti arrestare, sottoposti a flagellazione e gettati in prigione. Furono poi allora consegnati alla plebe, perché facesse vendicasse le ingiurie da loro proferite contro Maometto: furono così flagellati ai crocicchi delle strade e trascinati sopra pezzi di vetro e cocci di vasi rotti. Sulle loro piaghe vennero versati sale e aceto misti ad olio bollente, ma essi sopportarono tutti questi dolori con tale fortezza d’animo tanto da sembrare impassibili. Miramolino non poté che rimanere ammirato per tanta pazienza e rassegnazione e cercò dunque di convincerli ad abbracciare l’Islam promettendo loro ricchezze, onori e piaceri. I cinque frati però respinsero anche le cinque giovani loro offerte in mogli e perseverarono imperterriti nell’esaltare la religione cristiana.
A tal punto il Miramolino non resistette più a cotante avversioni e, preso dalla collera, impugnò la sua scimitarra e decapitò i cinque intrepidi confessori della fede: era il 16 gennaio 1220, presso Marrakech. In tale istante le loro anime, mentre spiccavano il volo per il cielo, apparvero all’infanta Sancha, la loro benefattrice, che in quel momento era raccolta in preghiera nella sua stanza.
I corpi e le teste dei martiri furono subito fuori del recinto del palazzo reale. Il popolo se ne impadronì, tra urla e oltraggi di ogni genere li trascinò per le vie della città ed infine li espose sopra un letamaio, in preda ai cani ed agli uccelli. Un provvidenziale temporale mise però in fuga gli animali e permise così ai cristiani di recuperare i resti dei frati e trasportarli nella residenza dell’infante. Questi fece costruire due casse d’argento di differente grandezza. Nella più piccola vi depose le teste, mentre nella più grande i corpi martiri. Tornando in Portogallo, portò infine con sé le preziose reliquie, che destinò alla chiesa di Santa Croce di Coimbra, ove sono ancora oggi sono oggetto di venerazione. Tale esperienza fece maturare in Sant’Antonio da Lisbona (da noi conosciuto come Antonio di Padova) l’idea di passare dall’Ordine dei Canonici Regolari ai Frati Minori. Appresa la notizia del martirio dei cinque suoi figli, San Francesco esclamò: “Ora posso dire che ho veramente cinque Frati Minori”. Furono canonizzati dal pontefice francescano Sisto IV nel 1481 ed il Martyrologium Romanum li commemora al 16 gennaio, anniversario del loro glorioso martirio.
Autore: Fabio Arduino
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Aggiunto il 10-Jan-2006
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BERARDES
Memorial
16 January
Profile
Friar Minor. Priest. With Saint Peter, Saint Otto, Saint Acursies and Saint Adjutus, he was sent by Saint Francis of Assisi to evangelize the Moors. They preached in Italy, Aragon, Coimbra, Seville, and finally in Morocco, where they were banished and, upon their return, martyred.
Died
martyred 16 January 1220 in Morroco by being scourged till their ribs appeared bare, having burning oil and vinegar poured into the wounds, their bodies rolled on sharp stones and potsherds, then their heads split by sword; their relics were ransomed, and are now in the monastery of the holy cross in Coimbra
Canonized
1481 by Pope Sixtus IV
ACURSIES
Memorial
16 January
Profile
Friar Minor. Saint Berardes, Saint Peter, Saint Otto, Saint Acursies, and Saint Adjutus were sent by Saint Francis of Assisi to evangelize the Moors of the West. They preached in Italy, Aragon, Coimbra, Seville, and finally in Morocco, where they were banished and, upon their return, martyred.
Died
martyred 16 January 1220 in Morroco by being scourged till their ribs appeared bare, having burning oil and vinegar poured into the wounds, their bodies rolled on sharp stones and potsherds, then their heads split by sword; their relics were ransomed, and are now in the monastery of the Holy Cross in Coimbra
Canonized
1481 by Pope Sixtus IV
ADJUTUS
Memorial
16 January
Profile
Friar Minor. Saints Berardes, Peter, Otto, (priests) Acursies and Adjutus, (lay brothers), were sent by Saint Francis of Assisi to evangelize the Moors of the West. They preached in Italy, Aragon, Coimbra, Seville, and finally in Morocco, where they were banished and, upon their return, martyred.
Died
martyred 16 January 1220 in Morroco by being scourged till their ribs appeared bare, having burning oil and vinegar poured into the wounds, their bodies rolled on sharp stones and potsherds, then their heads split by sword; their relics were ransomed, and are now in the monastery of the Holy Cross in Coimbra
Canonized
1481 by Pope Sixtus IV
OTTO
Memorial
16 January
Profile
Friar Minor. Saints Berardes, Peter, Otto, (priests) Acursies and Adjutus, (lay brothers), were sent by Saint Francis of Assisi to evangelize the Moors of the West. They preached in Italy, Aragon, Coimbra, Seville, and finally in Morocco, where they were banished and, upon their return, martyred.
Died
martyred 16 January 1220 in Morroco by being scourged till their ribs appeared bare, having burning oil and vinegar poured into the wounds, their bodies rolled on sharp stones and potsherds, then their heads split by sword; their relics were ransomed, and are now in the monastery of the holy cross in Coimbra
Canonized
1481 by Pope Sixtus IV