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프란치스칸 성인/성지



축일: 4월17일(3월28일)
성 스테파노 하딩
St. Stephen Harding
Santo Stefano Harding Abate
Meriot, Sherborne, Inghilterra, 1060 ca. – Citeaux, Francia, 28 marzo 1134



영국 남부 도싯셔(Dorsetshire) 지방 쉐르본(Sherborne) 태생인 성 스테파누스 하딩(Stephanus Harding, 또는 스테파노)은 고향의 어느 수도원에서 교육을 받고, 스코틀랜드와 파리(Paris) 그리고 로마(Rome) 등지를 여행하고 돌아오는 길에 몰렘(Molesme)의 은수자 그룹에 가입하였다. 이때 그는 성 로베르투스(Robertus, 4월 29일)와 성 알베리히(Alberich, 1월 26일)의 지도를 받는 행운을 얻었다. 1094년 원장과 4명의 다른 수도자들과 함께 또 다른 영적 생활을 추구하기 위하여 그곳을 떠날 허락을 받았다. 성 로베르투스는 시토(Citeaux)에 수도원을 세우고 성 스테파누스를 장상으로 임명하였다. 만년에 그는 맹인이 되었고 시토에서 운명하였으며, 1623년에 시성되었다.


(가톨릭홈에서)





성모자와 엄률시토회의 세 창립자.


(성 로베르토, 성 알베리코, 성 스테파노 아빠스)



성 로베르토가 창립한 시토회는
생활의 엄격함으로써 유명하여 음식은 언제나 빵과 채소만으로, 절대로 육식을 하지 않고,
6시간의 기도와 6시간의 수면 외에는 심한 노동에 종사할 것을 규정하고 있었다.


그런데 사람이란 본래 편안한 것을 찾는지라,
이 수도원을 지원하는 자는 평소에도 그다지 많지 않았고
게다가 수도원 내에 전염병이 만연해 수사 중에도 쓰러지는 이가 허다했으므로
세상사람은 점차 공포감을 느껴 시토회의 입회 지원자는 하나도 없게 되었다.


그때의 시토회 수도원장은 스테파노 하르딩이라는 규율 엄정한 영국인이었으나,
이런 일을 무척 유감스러이 생각하며 평소부터 좋은 지원자 주시기를 간절히 기도했는데,
뜻밖에 베르나르도가 여러 동료들과 더불어 입회를 원하자 뛰듯이 기뻐하며 즉시 그들을 받아들였다.
베르나르도는 트라피스트회의 엄중하기 짝이 없는 모든 규율을 충실히 지킬 뿐 아니라
자진하여 다른 고행도 많이 행했다.


그리고 언제나
"베르나르도야, 너 무엇하러 여기 왔느냐( Ac quid venisti)?"는
글씨를 앞에 놓고 자신을 격려했다.
Every morning Bernard would ask himself,
"Why have I come here?",
and then remind himself of his main duty - lead a holy life.


이 같은 베르나르도의 수도에 대한 열심이 눈에 들지 않을 수가 없었다.
1115년에 그는 랑그레에 시토 수도원을 세우기 위해 12명의 수도자와 함께 파견되었다.
여기서 그는 자신의 엄격한 규율과 엄격성 때문에 약간의 어려움에 봉착했으나
그의 성덕이 수많은 제자들을 사로잡을 수 있었다.
이때 이 수도원의 이름을 바레 답신트에서 클레르보(명랑한 골짜기)로 바꾸었고,
당시 68개의 시토회 수도원의 모원이 되었다.



*성 베르나르도 아빠스 학자(클레르보의 성 베르나르도)축일:8월20일, 게시판1324번.


http://home.catholic.or.kr/gnbbs/ncbbs.dll/chinchang





◆ 시토회 ◆
라틴어 Ordo Cisterciensis
영어 Cistercians(O. Cist.)


1098년 프랑스 부르군드지방 시토(Citeaux)에서 성 로베르토(St. Robertus de Molesme, ?~1111)가 설립한 수도원에서 시작된 수도회. 회의 이름은 모원의 지명에서 비롯되었다. 성 베르나르도(St. Bernardus de Clairvaux)의 기여로 크게 발전하였으며, 곧 서부유럽으로 확산되어 13세기 중엽에는 680여 개의 소속대수도원들이 있었다.


은수적(隱修的)인 수도회의 생활양식으로 교회, 제구(祭具), 제의(祭衣) 등이 매우 소박하며 성 베네딕토의 회칙을 기초로 한 규범을 준수하여 단식, 침묵, 단순노동 등이 매우 엄격하게 준수되었다. 1119년 교황 갈리스도(Callistus) 2세에 의해 인가된 ‘사랑의 헌장’(Charta Caritatis)이 회헌이 되었으며 이런 시토의 규정들은 다른 중세수도원들, 특히 의전수도회에 큰 영향을 미쳤다. 17세기에 시토회에 각 국가단위의 구심점들이 형성되자 시토에 있는 수도원은 국외 시토회에 대한 통제력을 상실하였다. 그러나 초기의 엄격한 회칙을 문자 그대로 해석하려는 운동이 시작되어 이것은 라 트라프(La Trappe)의 수사들에 의해 실현되었다. 1902년 레오(Leo) 13세 때 트라피스트회는 시토회에서 ‘엄률 시토회’로 분리하여 독립하였고, 이전의 시토회는 ‘성 시토회’로 존속하였다. 1898년 시토 대수도원이 복구되었을 때 엄률을 채택하였으며 로마에 거주하는 시토의 아빠스는 엄률시토회의 총장이 되었다. 현재 11개 수족에 1,318명의 회원이 있다(1983년 교황청연감).



◆ 트라피스트회 ◆
라틴어 Ordo Cisterceinsium Reformatorum
영어 Trappists


1098년 프랑스의 시토(Citeaux)에 세워진 수도회, 즉 시토회 중 ‘엄률(嚴律) 시토회’의 주요 수도회. 1892년 시토수도원이 모원(母院)으로 회복될 때까지 라 트라프(La Trappe)가 엄률 시토회의 중심지였다. 이곳에 1664년 랑세(A.J. Le B. de Rance)에 의해 개혁의 물결이 일게 되었으며 이 때 ‘트라피스트’란 이름이 생겨났다. 이는 이전의 시토회의 성격을 보유하면서 더욱 엄격성을 추가한 회였다. 트라피스트의 생활은 ‘기도와 참회, 침묵과 노동’으로 요약된다. 현재 85개 수도원에 3,100명의 회원이 있다.
(가톨릭대사전에서)



♬Alleluia







Santo Stefano Harding Abate
28 marzo
Meriot, Sherborne, Inghilterra, 1060 ca. – Citeaux, Francia, 28 marzo 1134


La storia di Stefano Harding rimanda alle origini dell'ordine monastico dei cistercensi, tra la fine dell'XI e l'inizio del XII secolo. Questo monaco inglese originario di Shelburne è infatti accanto a san Roberto di Molesme e ad Alberico quando nel 1098 fondano il nuovo monastero a Citeaux in Borgogna. Il principio ispiratore di questa nuova comunità era la volontà di ristabilie l'obbedienza alla Regola benedettina nella sua integrità. Di Citeaux Stefano Harding diverrà anche abate. E sarà lui ad accogliere qui san Bernardo, la figura che col suo carisma contribuirà alla grande fioritura del nuovo ordine monastico. Già sotto la guida di Stefano Harding furono dodici le fondazioni nate da Citeaux. Morto nel 1134, è stato canonizzato nel 1623. (Avvenire)


Etimologia:Stefano = corona, incoronato, dal greco
Emblema:Bastone pastorale


La sua fama è stata in parte oscurata, dall’opera del grande riformatore cisterciense s. Bernardo di Chiaravalle (1090-1153); ma non bisogna dimenticare che fu s. Roberto di Molesme (1029-1111) con s. Stefano Harding (1060-1134) a fondare il celebre monastero di Citeaux, da cui prese il nome l’Ordine Cisterciense (da Cistercium, nome latino di Citeaux).
Fu lo stesso Stefano, terzo abate di Citeaux, ad accogliere nella comunità monastica s. Bernardo, che poi andrà a fondare nel 1135, l’abbazia di Chiaravalle (Piacenza).
Stefano sarebbe nato verso il 1060, dalla nobile famiglia degli Harding, a Meriot nei dintorni di Sherborne nella contea del Dorset (Inghilterra Meridionale).
Ebbe una gioventù alquanto avventurosa, ancora giovane entrò nell’abbazia benedettina di Sherborne, dove fece la professione religiosa, ma durante gli sconvolgimenti che fecero seguito alla conquista normanna, abbandonò la vita religiosa e partì per la Scozia; poi si spostò a Parigi per dedicarsi agli studi.
In seguito fece un pellegrinaggio a Roma, con lo scopo di ottenere il perdono della sua rinuncia; con lui era un giovane chierico e insieme recitavano strada facendo l’intero Salterio.
Sulla strada del ritorno, si fermarono nell’abbazia cluniacense di Molesme in Borgogna, da poco fondata (1075) dal monaco francese Roberto che ne era l’abate; la vita povera ed austera della comunità, attrasse Stefano Harding che volle rimanervi come monaco.
L’abbazia di Molesme prosperò, fondò filiali e divenne ricca e potente; ma a poco a poco lo spirito che ne aveva animato la riforma e la fondazione, prese a decadere fino a scomparire.
L’abate fondatore Roberto, con un piccolo gruppo di monaci fedeli, fra cui Stefano Harding, rimaneva fermo alla spiritualità dei primi tempi benedettini, mentre la maggioranza dei monaci era favorevole alle regole di Cluny, in quel tempo diffuse nella gran parte delle abbazie.
Alla fine, visto i contrasti che dividevano la comunità di Molesme, l’abate Roberto, ottenuta l’autorizzazione dell’arcivescovo di Lione, Ugo, nel 1098 lasciò l’abbazia con i monaci fedeli e si trasferì a Citeaux, a circa 20 km a sud di Digione, per fondare un nuovo monastero, su un terreno donato dal visconte Rinaldo di Bearne, con l’aiuto del duca Eudes di Borgogna, che divenne uno dei più generosi benefattori della nuova abbazia.
La partenza dell’abate fondatore da Molesme, sconvolse la comunità che ne fu screditata in tutta la regione; i monaci allora si rivolsero al papa per ottenerne il ritorno; il papa invitò Roberto a ritornare e lui non poté rifiutarsi; al suo posto a Citeaux, subentrò come abate il monaco Alberico.
Seguirono anni difficili, pur destando l’ammirazione per la loro vita austera, i monaci non aumentavano di numero, tanto da far temere per il futuro del nuovo Ordine religioso; dopo 10 anni di governo, l’abate Alberico morì nel 1109 e fu eletto suo successore il monaco cofondatore Stefano Harding.
Se Roberto di Molesme ne fu l’anima fondatrice, Alberico il continuatore degli anni più sofferti, Stefano Harding fu il grande riformatore e organizzatore del nuovo Ordine Cistercense; ne tracciò le linee guida della vita monastica, compose gli statuti dell’Ordine (Charta Caritatis, approvata nel 1119); col suo coraggio seppe superare le difficoltà in cui versava la comunità, anche per la morte di molti religiosi.
Si dedicò alla riforma dei libri liturgici e volle fissare un testo autentico della Bibbia, impresa considerevole che egli riuscì a portare a termine, nello stesso tempo Stefano intraprese la revisione del Graduale, dell’Antifonario e dell’Innario.
Fu lui per primo, ad avviare e consolidare, secondo l’idea di Roberto di Molesme, l’esperienza riformatrice di Citeaux, con la sua vita povera ed austera, in una rigorosa fedeltà alla Regola benedettina, di cui si adottava l’invito a sostenersi con il lavoro delle proprie mani.
Con lui, l’Ordine Cisterciense per tutto il XII secolo e parte del XIII, osservò una semplicità di vita che si rifletteva in tutti i campi, i monaci vestivano una veste bianca (per devozione alla Madonna) semplicità nei riti liturgici, nell’arredamento delle chiese; nei chiostri e negli edifici non vi erano pitture né sculture, né pavimenti o vetrate colorate, cioè nulla che potesse distrarre l’attenzione dei monaci; la chiesa non aveva campanile e nessuno era ammesso agli uffici divini, riservati solo ai monaci.
Gli edifici del monastero erano disposti in modo che tutto fosse subordinato alla vita dei monaci e nel punto più alto vi era sempre la chiesa; l’acqua era abbondante, proveniente da cisterne, serviva oltre che per gli usi domestici, anche per far funzionare le officine, la birreria, il mulino, i laboratori, ecc. non mancavano le fognature.
Durante il suo governo (1109-1134), Stefano Harding, accolse nel monastero nel 1112, s. Bernardo signore di Fontaine-les-Dijon, il quale si presentò con una trentina di compagni, parenti ed amici, per prendere l’abito cistercense.
Questa provvidenziale iniezione di linfa vitale, salvò il futuro del monastero, che nonostante tutti gli sforzi dei fondatori-abati, sembrava ormai destinato al fallimento per mancanza di discepoli.
Ben presto altri monaci si aggiunsero, tanto che a partire dal 1113, Stefano mandò un gruppo di religiosi a fondare l’abbazia di La Ferté, nella diocesi di Chalon-sur-Saône, seguirono nel 1114 e nel 1115 le fondazioni di Pontigny, Clairvaux con s. Bernardo come abate e Morimond, questi quattro monasteri o abbazie, furono dette “le quattro figlie di Citeaux”.
Con s. Stefano e s. Bernardo (che pur non essendone il capo, dominò l’Ordine con la sua forte personalità), i monasteri cistercensi raggiunsero una grande diffusione e prosperità in tutta Europa.
Ritornando all’abate Stefano, egli istituì un ordine gerarchico per unire i vari monasteri in un legame di carità e di unità, coordinato dall’abbazia madre, ecco perché redasse gli Statuti dell’Ordine, chiamandoli “Carta della Carità”, dove si stabilirono le regole di convivenza dei vari monasteri.
Ogni abbazia doveva restare unita giuridicamente all’abbazia-madre; l’abate fondatore doveva visitare ogni anno le sue abbazie-figlie, per vegliare sul rispetto delle regole; inoltre ogni anno nel mese di settembre, tutti gli abati dovevano riunirsi a Citeaux in un Capitolo Generale, per mantenere la disciplina e l’unità in tutte le abbazie.
Questa saggia costituzione fu approvata il 23 dicembre 1119 da papa Callisto II, confermando così la fondazione dell’Ordine Cisterciense. La Santa Sede propose questa costituzione come modello, a tutti gli Ordini religiosi, nel IV Concilio Lateranense del 1215.
E fu ancora l’abate Stefano Harding, che nel 1115 dette gli statuti e gli usi cistercensi ad un gruppo di monache di Jully-les-Nonnains, presso Digione, che da poco avevano fondato l’abbazia di Notre-Dame di Tart, sottomessa a Citeaux; era il primo monastero di monache cistercensi, che si moltiplicheranno in seguito.
Inoltre Stefano scrisse la prima storia del nuovo Ordine, partendo dagli inizi, intitolata “Exordium Cisterciensis Coenobii”, dove il programma della riforma era esposto nei suoi particolari, specie riguardo l’osservanza della regola di s. Benedetto da Norcia nella sua purezza originale; ad uso dei monaci, attese poi ad una revisione della ‘Vulgata’.
L’abate Stefano fu in rapporti stretti con i papi del tempo e da loro ricevé incarichi di sanare controversie sorte fra varie abbazie, ma anche benefici economici per tutto l’Ordine.
Dopo 24 anni di governo, l’abate Stefano, stanco ed ammalato, si dimise nel 1133 e morì il 28 marzo 1134; alla sua morte l’Ordine Cisterciense contava già più di settanta monasteri diffusi in tutta Europa.
Fu sepolto nella chiesa abbaziale di Citeaux, dove era deceduto, accanto al suo predecessore Alberico; ambedue le salme furono poi spostate in una tomba all’angolo del chiostro, tra la chiesa e il capitolo, quando fu costruita una chiesa più grande.
A partire dal 1491, il nome del terzo abate dell’Ordine Cisterciense, fu inserito nel “Compendio dei Santi dell’Ordine Cisterciense”; il cardinale Cesare Baronio, ne inserì il nome nel suo “Martirologio Romano” al 17 aprile, ma solo nel 1623 la sua festa religiosa, fu confermata dal Capitolo Generale al 17 aprile.
Poi la celebrazione di s. Stefano Harding ebbe altri spostamenti nel tempo, dal 17 aprile al 16 luglio, poi al 26 gennaio, festa dei santi Fondatori dell’Ordine: s. Roberto, beato Alberico e s. Stefano.
Infine la recente edizione del “Martirologio Romano”, riporta la sua celebrazione al 28 marzo, cioè nella ricorrenza del giorno della sua morte.


Autore: Antonio Borrelli


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Aggiunto il 10-Oct-2006
Letto da 2112 persone













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