축일: 2월18일
예루살렘의 성 시메온
St. Simeon of Jerusalem
San Simeone di Gerusalemme Vescovo e martire
Simeone = Dio ha esaudito, dall'ebraico
활동연도 +107년경
로마 순교록에 따르면 성 시메온은
클레오파(Cleophas)의 아들이며 성 요셉(Joseph)의 형제이다(마태 13,55; 마르 6,3).
그러므로 예수님과는 사촌 형제간이다.
그는 성 야고보(Jacobus, 5월 3일) 사도가 순교한 뒤 예루살렘의 주교로 축성되었다.
전설에 의하면
성 시메온은 66년에 일어난 예루살렘의 파괴를 초자연적으로 경고한 바 있고,
그 도시의 신자들을 인근 도시인 펠라(Pella)로 데리고 가서
예루살렘이 잠잠해질 때까지 머물렀다고 한다.
그는 베스파시아누스와 도미시아누스 황제의 박해는 용케 모면하였으나
트라야누스 황제의 그리스도교 박해 때에 집정관 아티쿠스에게 체포되어
십자가형을 받고 순교하였다.
그는 예수님의 12제자 중의 한 명인 열성당원 시몬과 동일 인물로 여겨진다
(마태 10,4; 마르 3,18; 루가 6,15; 사도 1,13).
(가톨릭홈에서)
*알패오의 아들 성 야고보 사도 축일:5월3일.게시판1743번.
*성 시메온 (San Simeone il Vecchio)축일:10월8일,게시판1410번
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마태 13,55
저 사람은 목수의 아들이 아닌가? 그의 어머니는 마리아라고 하지 않나?
그리고 그의 형제들은 야고보, 요셉, 시몬, 유다가 아닌가?
마르6,3
3 저 사람은 목수로서 마리아의 아들이며, 야고보, 요세, 유다, 시몬과 형제 간이 아닌가?
그의 누이들도 우리와 함께 여기에 살고 있지 않는가?”
그러면서 그들은 그분을 못마땅하게 여겼다.
♬시편 제39(40)
San Simeone di Gerusalemme Vescovo e martire
27 aprile
sec. I
Vissuto nel I secolo d. C., era cugino di Gesù, anche se non è identificabile con Simeone il Cananeo. Eusebio ci dice che egli succese a Giacomo “il Minore”, primo vescovo di Gerusalemme morto martire, e che per oltre quarant’anni fu alla guida della Chiesa. Durante la distruzione della città da parte dei romani, i rappresentanti di questa prima Chiesa di Cristo si rifugiarono a Pella. Ritornati a Gerusalemme, continuarono la loro opera di predicazione tra gli ebrei. Durante la persecuzione di Traiano. Simeone fu denunciato e fu crocifisso.
Etimologia: Simeone = Dio ha esaudito, dall'ebraico
Emblema: Bastone pastorale, Palma
E' il secondo capo della primitiva comunità cristiana di Gerusalemme. Il secondo vescovo, come lo chiama nella sua Storia ecclesiastica Eusebio di Cesarea. Il primo è stato l’apostolo Giacomo di Alfeo, detto il Minore, ucciso nell’anno 63. Tuttavia non sembra che Simeone sia stato chiamato subito a succedergli. L’epoca, infatti, è quella del travaglio all’interno delmondo ebraico, che precede la rivolta armata contro il dominio romano. Segue poi la spietata repressione militare, sotto il comando del futuro imperatore Tito, con la devastazione della Città Santa, e col Tempio saccheggiato e distrutto.
L’elezione di Simeone è stata riferita da Egesippo, uno dei primissimi scrittori cristiani, forse palestinese, giunto a Roma verso la metà del II secolo. E sulle sue informazioni lo storico Eusebio scrive: «Dopo il martirio di Giacomo e la caduta di Gerusalemme che subito seguì, narra la tradizione che gli apostoli e i discepoli del Signore che erano ancora in vita [...] si unirono ai parenti del Signore (la maggior parte dei quali era ancora in vita a quel tempo) e tennero consiglio tutti insieme per decidere chi giudicare degno di succedere a Giacomo. All’unanimità tutti designarono vescovo Simeone, figlio di Cleofa che è menzionato nel Vangelo » (Storia ecclesiastica, III,11). Simeone è dunque figlio di Cleofa; è uno dei due discepoli che sulla strada di Emmaus incontrarono il Risorto, senza dapprima riconoscerlo, come scrive san Luca. È ritenuto parente di Gesù attraverso la moglie, forse cugina di Maria di Nazareth.
Simeone è dunque chiamato a guidare l’unica comunità cristiana formata interamente da ebrei, e costretta alla migrazione dopo la distruzione di Gerusalemme. La sua terra di rifugio è Petra di Perea, oltre il Giordano, dove una parte dei profughi fisserà la sua dimora. Lunghissima è la vita di Simeone (si parla di 120 anni), ma della sua opera sappiamo poco. Al tempo di Vespasiano e Domiziano (padre e fratello di Tito), Roma ordina ricerche sui parenti di Gesù: ma solo perché, insieme ad altri, sono discendenti dalla stirpe di Davide, e per ciò stesso sospetti a chi ora ne occupa il regno. Ci sono denunce e arresti, ma nulla si dice di Simeone. Per lui il tempo della prova arriva con uno degli imperatori più illuminati, lo spagnolo Ulpio Traiano, che regna dal 98 al 116. Come i predecessori, considera i cristiani un pericolo per lo Stato, ma vieta le persecuzioni generali: dovranno essere colpiti solo su regolare denuncia.
E per Simeone la denuncia arriva, forse per opera di eretici, dice Eusebio di Cesarea: «Accusarono Simeone, figlio di Cleofa, di essere discendente di Davide e cristiano: egli subì così il martirio, all’età di 120 anni, sotto Traiano Cesare e il console Attico»: quest’ultimo governava la Giudea e seguì di persona il giudizio e l’esecuzione, meravigliandosi per il coraggio di Simeone nei “molti giorni” delle torture, alle quali seguì la crocifissione.
Autore: Domenico Agasso
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Aggiunto il 22-Apr-2004
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